Lillia torna regina delle Star - Barca campione del mondo
In Danimarca team novergese domina la sfida iridata con l’imbarcazione realizzata nell’Alto Lario
Bentornata Lillia. Sono passati, infatti, dieci anni da quando, nel 2007, a Cascais, in Portogallo, i brasiliani Scheidt e Prada vinsero il mondiale della classe “Star” ( le “formula uno” delle barche a vela), a bordo di un’imbarcazione costruita dal famoso cantiere di Pianello.
Il 6 luglio, in una giornata parecchio ventosa in Danimarca, a Troense, il team norvegese composto da Eivind Melleby e Joshua Revkin (Royal Norwegian Yacht Club) è tornato in cima al mondo con una Lillia. Il podio della competizione iridata, arrivata all’edizione numero 94, si completa con un secondo posto dell’equipaggio brasiliano formato da Lars Grael e Samuel Goncalves. Gradino più basso per i tedeschi Reinhard Schmidt e Paul Sradnik, quarti invece gli italiani Diego Negri e Sergio Lambertenghi.
«Siamo molto soddisfatti – spiega Domenico “Meco” Lillia, titolare e anima dell’attività insieme al figlio Stefano - Quando una Star trionfa con la bonaccia, si può pensare anche a un colpo di fortuna. Qua, invece, siamo andati alla grande, vincendo da campioni».Non è una novità per le imbarcazioni costruite nel cantiere dell’Alto Lago, è la settima volta nella storia che succede. Inoltre, nel guardare i numeri, le loro Star hanno raggranellato il gigantesco bottino di sette medaglie olimpiche, venti podi mondiali e svariati titoli europei.
Ma questa vittoria, come racconta Meco, ha il sapore del riscatto e del rilancio. Da fine 2011 a inizio 2013, infatti, il cantiere ha subito un pesante stop a causa di un sequestro. L’accusa, oltre a quella di esalazioni e rumori, riguardava presunte violazioni edilizie. Dopo esser stato assolto in primo grado e in appello, il 17 marzo 2016 la Cassazione ha dato di nuovo ragione a Lillia, rigettando il ricorso della procura di Milano. È stato, quindi, messo un punto a una delicata controversia iniziata anni fa quando il cantiere si trasferì dalla vecchia filanda di Campagnano alla nuova struttura nella fascia a lago.
«Siamo mancati per anni dalle scene – continua Lillia – questa è una bella gioia. La voce, purtroppo, è girata e quindi nessuno si fidava a farsi costruire una barca da noi. Abbiamo avuto un danno enorme e perso un sacco di clienti. Ora siamo tornati, è il segnale per dire al mondo: non siamo chiusi o falliti, siamo pronti a costruire le nuove Star, ancora più veloci di prima».